Dialogo fra diritto ed economia sul lavoro, il prof. Pietro Ichino al seminario Unibocconi

Lunedì 9 gennaio all’Università Bocconi di Milano Pietro Ichino prende parte al seminario “La difficile comunicazione fra sapere giuridico e sapere economico” organizzato congiuntamente dai dipartimenti di studi giuridici  Angelo Sraffa e di economia Ettore Bocconi.

Il prof. Maurizio Del Conte di Unibocconi introduce i lavori e partecipa come discussant insieme al prof. Tito Boeri dello stesso ateneo.

Nel suo Editoriale telegrafico  per i quotidiani Gazzetta di Parma, l’Adige e Alto Adige, Pietro Ichino sottolinea l’importanza del dialogo fra giuristi ed economisti e fra le corrispondenti comunità accademiche.  Sottolinea che “nella realtà, per l’intero secolo passato, non ci sono state soltanto difficoltà di comunicazione tra giuslavoristi ed economisti del lavoro, ma un vero e proprio muro di incomunicabilità. Ciò che era considerato ortodosso per gli uni era considerato un’aberrazione dagli altri, e viceversa. Certo, l’assenza pressoché totale di un dialogo tra le due comunità accademiche ha prodotto non pochi danni.”

Se l’evento organizzato da Unibocconi può considerarsi quasi un progetto pilota in Italia, la cooperazione di esperti nei due diversi ambiti può porre rimedio a difetti di funzionamento che hanno danneggiato il mercato del lavoro per decenni nel nostro Paese.

La relazione del prof. Ichino, disponibile qui e sul  sito www.pietroichino.it,  espone il contenuto della voce Contratto di lavoro (diritto ed economia) in corso di pubblicazione nel volume tematico Contratto di lavoro dell’Enciclopedia del Diritto (Ed. Giuffrè).

Teleriscaldamento, indagine dell’ARERA sulle tariffe “disincentivanti”: ne parla l’avv. Marcello Zucchi

Sul portale www.condominioweb.com, l’avv. Marcello Zucchi commenta i risultati di un’indagine conoscitiva effettuata dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente in merito a costi e prezzi del teleriscaldamento.

È emerso un dato sconcertante, che stimola l’Autorità stessa a porvi rimedio con strategie efficaci.: benché il teleriscadamento sia stato incentivato dalle amministrazioni locali e dal governo per la sua sostenibilità,  gran parte delle società che ne offrono il servizio applicano tariffe pari al costo che il condominio avrebbe sostenuto se avesse conservato il vecchio sistema della propria centrale.

In alcuni casi addirittura il prezzo che il condominio paga per il teleriscaldamento è superiore al costo evitato e determina una sorta di rimpianto per la centrale autonoma.

Questa criticità, che l’indagine effettuata dall’ARERA ha messo in evidenza,  non solo ha deluso molti utenti, ma in pratica disincentiva all’utilizzo di un sistema che avrebbe il grande vataggio di un minore impatto sull’ambiente.

L’avv. Zucchi, esperto in contenzioso nel mercato dell’energia, auspica “che gli operatori del settore prendano atto degli attuali squilibri tariffari e vi pongano rimedio in termini di equità e ragionevolezza, anche in assenza di un intervento dell’Autorità per l’Energia.” Questa “potrebbe, in prospettiva, non limitarsi ad una blanda moral suasion, ma avocare a sé la regolazione delle tariffe per il mercato del teleriscaldamento”

L’intero articolo è disponibile alla pagina: https://www.condominioweb.com/teleriscaldamento-il-punto-sulle-criticita-tariffarie-rilevate-dallautorita-per-lenergia.20180

Infortuni sul lavoro e sanzioni: il contributo ad Ambiente&Sicurezza dell’avv. Laura Panciroli

Il contributo di questo mese ad Ambiente&Sicurezza mette a fuoco termini e condizioni per lestinzione delle contravvenzioni in materia di lavoro.

La penalista chiarisce innanzi tutto quali siano le diverse sanzioni previste in caso di infortunio sul lavoro.

A norma dell’art. 590, 3° comma del Codice Penale, il soggetto responsabile di aver cagionato colposamente ad altri una lesione personale, avendo violato le norme poste a tutela della prevenzione degli infortuni sul lavoro, viene punito con reclusione da 3 mesi a 1 anno o con multa da 500,00 a 2.000,00 euro se le lesioni sono state gravi, ovvero da reclusione da 1 a 3 anni se le lesioni sono state  gravissime. In caso di morte del lavoratore, l’art. 589, 2°comma prevede la reclusione da 2 a 7 anni per il soggetto responsabile di averla colposamente provocata con la violazione delle suddette norme.

Dopo aver ricordato la distinzione fra colpa generica e specifica, la penalista sottolinea come le violazioni delle previsioni del Decreto Legislativo n°81/08 non siano sanzionate con reclusione e multe, bensì con arresto e/o ammende. Attraverso questo criterio, puramente formale, che riguarda la specie di pena prevista dalla norma incriminatrice, si determina una delle distinzioni fondamentali del nostro sistema penale: quella tra delitti e contravvenzioni.

L’avv. Laura Panciroli chiarisce quindi che la speciale procedura estintiva in sede amministrativa è applicabile alle sole contravvenzioni in materia di igiene e sicurezza sul lavoro, punite con pena alternativa dell’arresto o dell’ammenda. Vi si prevede che l’organo di vigilanza, allo scopo di eliminare una contravvenzione accertata, impartisca le prescrizioni ritenute più idonee, fissi un termine per la regolarizzazione, decorso il quale verifichi se la violazione sia stata eliminata e, in caso positivo, ammetta il contravventore a pagare – in sede amministrativa – una somma pari al quarto del massimo dell’ammenda stabilita. Il pagamento estinguerà la contravvenzione ed il pubblico Ministero ne chiederà l’archiviazione.

L’articolo, che costituisce un pratico vademecum per gli utenti della banca dati sul portale www.ambientesicurezzaweb.it, tratta infine della più rilevante giurisprudenza in materia, in particolare riguardante la tassatività delle modalità estintive, e della residua responsabilità dell’Ente per il Decreto Legislativo n° 231/01.

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