Matteo Motroni tra gli autori del Commentario al CCNL Chimici farmaceutici industria

È in uscita, edito da Key Editore Milano, il Commentario al Contratto Collettivo Nazionale dei chimici, farmaceutici e industria, nella Collana dei Contratti Collettivi Commentati diretta da Pasquale Dui.

L’opera è frutto collettivo del lavoro di più autori, giuslavoristi esperti. Espone tutti gli aspetti normati dal Contratto e ne approfondisce le ricadute pratiche e giuridiche.

L’avvocato Matteo Motroni, Salary Partner dello Studio,  ha curato il commento ai primi tre articoli del CCNL, segnatamente:

  • Art. 1 Assunzione
  • Art. 2 Periodo di prova
  • Art. 3  Tipologie del rapporto di lavoro

 

Il contenuto del commentario al contratto collettivo dei chimici farmaceutici

L’avv. Matteo Motroni commenta gli aspetti collegati alla forma, sottolineando quali siano le condizioni e gli elementi essenziali del contratto di lavoro. Indica poi i contenuti che devono essere presenti nella lettera di assunzione e gli obblighi informativi gravanti sul datore di lavoro; le informazioni che possono essere legittimamente acquisite dal datore di lavoro in sede pre-assuntiva. Collegata a questa fase è la problematica del “certificato penale”. 

Sul periodo di prova, l’attenzione dell’avvocato Motroni si concentra su forma, contenuto e causa del patto di prova.  Tratta dell’estensione della prova, del licenziamento in caso di mancato superamento della prova e della durata del patto di prova nei contratti a tempo determinato. Sono illustrati altresì il contratto di apprendistato professionalizzante, il  contratto a tempo determinato, la somministrazione di lavoro e infine il rapporto di lavoro a tempo parziale. 

Il  CCNL 13 giugno 2022 per gli addetti all’industria chimica, chimico – farmaceutica, delle fibre chimiche e dei settori abrasivi, lubrificanti e GPL, tra Federchimica Farmindustria e Filctem-Cgil Femca-Cisl Uiltec-Uil Ugl-Chimici Failc-Confail Fialc-Cisa  si snoda in 17 capitoli ed è attualizzato e coordinato per il settore Chimici Farmaceutici (Industria) da valere per il periodo 1 gennaio 2016 – 30 giugno 2025. 

Nelle premesse al contratto si afferma come il sistema chimico-farmaceutico, strategico nel periodo post-pandemia, voglia confermare di essere un sistema di Relazioni Industriali moderno, partecipativo ed efficace, caratterizzato da senso di responsabilità, credibilità reciproca e proattività nella ricerca di soluzioni negoziali utili per il settore e coerenti con i condivisi indirizzi confederali. 

 

«Ottimizzare il potenziale umano delle imprese», evento al Festival del Lavoro di Bologna

Venerdì 30 giugno 2023 dalle ore 16 alle 17  l’avvocato Evangelista Basile, Senior partner dello Studio legale Ichino Brugnatelli e Associati, interviene all’evento formativo dal titolo «Ottimizzare il potenziale umano delle imprese, dalle strategie di ricerca, selezione e gestione del personale fino allo sviluppo continuo delle competenze» a Bologna, nell’ambito del Festival del Lavoro organizzato da Conflavoro.

L’avvocato Basile, esperto giuslavorista si confronterà con il presidente nazionale di Conflavoro PMI, Roberto Capobianco, con la moderazione della giornalista Francesca Cantini.

Il Festival si propone di portare al centro del dibattito il tema del futuro del lavoro nelle sue diverse declinazioni.

«Competenze e innovazione, il futuro del lavoro», sarà il tema centrale dell’evento di Bologna.

La ricerca e i dibattiti ruoteranno intorno alle leve su cui deve e dovrà basarsi il cambiamento del Sistema Lavoro:

  • le competenze da acquisire
  • l’aggiornamento
  • l’innovazione
  • la digitalizzazione
  • la specializzazione.

Questi temi assumono sempre maggior centralità nelle dinamiche di sviluppo aziendale e nei percorsi formativi dei lavoratori ai quali va proposto un concetto di innovazione come chiave di lettura del futuro che passa, da processi di digitalizzazione sempre più spinta alle nuove professioni specializzate fino all’interazione con i sistemi di intelligenza artificiale.

Questo il link per iscriversi all’evento

 

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L’avvocato Evangelista Basile, si occupa di consulenza e contenzioso, prevalentemente in materia di diritto del lavoro e sindacale, in misura minore in materia di diritto civile.

È docente di diversi Master organizzati dall’ODCEC (Ordine dei Commercialisti ed Esperti Contabili), IPSOA, Euroconference, AIDP (Associazione Italiana per la Direzione del Personale) e ANCL (Associazione Nazionale Consulenti del Lavoro) e prende parte in qualità di relatore, a numerosi convegni, corsi e conferenze.

Collabora con la “Rivista italiana di diritto del lavoro” e con i periodici specializzati in ambito giuslavoristico, quali “Il Giurista” e “La Circolare”.

Iscritto all’Ordine degli Avvocati di Milano dal 2004 e Cassazionista dal 2016, collabora con Ichino Brugnatelli e Associati dal 2001.

 

Intelligenza artificiale e diritto del lavoro, ne parla l’avv. Carlo Fossati con HR Link

Per HR Link, il giornale online dedicato ai professionisti delle risorse umane, il Senior Partner Carlo Fossati risponde a importanti domande su un tema dibattuto: la regolamentazione dello sviluppo e dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale.

Lo scenario prospettato dall’Intelligenza Artificiale è davvero apocalittico?

Va intanto premesso che le risposte che possiamo dare oggi devono essere soppesate in relazione alla rapida evoluzione delle tecnologie. Detto questo, a mio avviso lo scenario è in effetti potenzialmente apocalittico, tanto che confido nel fatto che si prendano al più presto precauzioni per regolamentarlo. Si dovrebbe superare prima di tutto l’illusione che l’intelligenza artificiale potrà avere un impatto qualitativo simile a quello delle precedenti rivoluzioni industriali. Non si tratterà, a mio avviso, di qualcosa che, in ultima analisi, aiuterà semplicemente a produrre in modo più efficiente e più veloce, portando via soltanto qualche professionalità meno qualificata. Le caratteristiche dell’intelligenza artificiale, già per quello che si può vedere oggi, non sono tarate su una logica di supporto alle attività umane, ma di sostituzione intellettuale, che rende superflue per prime proprio le attività umane più qualificate e più creative. Si dovrebbe quindi mettere da parte anche lo scenario utopistico-idilliaco di chi pensa all’Intelligenza Artificiale come a uno strumento che ci libererà definitivamente dal lavoro e ci darà il tempo per dedicarci all’ozio creativo. Nell’ipotesi che si riescano a correggere quegli errori che per il momento rendono la supervisione umana imprescindibile, ci incamminiamo verso uno scenario in cui le attività lavorative che resteranno riservate all’uomo saranno quelle meno qualificanti.

Qual è oggi e quale sarà dunque in prospettiva l’impatto dell’IA sui modelli organizzativi delle aziende?

Non c’è dubbio che occorra un ripensamento etico che obblighi chi sta investendo miliardi di dollari su questo tipo di tecnologia a governare il processo, altrimenti si va in una direzione potenzialmente pericolosissima. Per loro stessa ammissione, chi studia questi fenomeni dal punto di vista tecnologico non ha ben chiaro come l’IA si possa sviluppare sui diversi percorsi di apprendimento. Significa in estrema sintesi che si costruisce una macchina che non si sarà in grado di governare. A quel punto non ci sarà regolamentazione del diritto del lavoro che regga. Elon Musk ha parlato del concetto vago di un reddito universale per chi non avrà più un lavoro a causa dell’IA, ma forse non ci si rende conto della portata sociale di una affermazione di questo tipo, ancor peggio della distopia di Orwell, dovremmo fermarci molto prima.

Qual è la “sfida” dal punto di vista del diritto del lavoro e quali interventi sono necessari?

Il tema è complesso e di fronte a una rivoluzione tecnologica della portata dell’IA si dovrebbe avere il coraggio di ripensare il diritto del lavoro dalle fondamenta, a partire dal concetto di flessibilità, da non intendere più soltanto nella logica del licenziamento facile.

Si è spesso sentito parlare del Jobs Act del 2015 come di uno strumento di riforma in tal senso, e per alcuni aspetti è stato così, ma per altri era all’opposto. Si pensi per esempio all’introduzione della collaborazione etero-organizzata, cioè di un lavoro autonomo organizzato però dall’azienda per quanto attiene i tempi e il luogo della prestazione, al quale necessariamente ineriscono tutte le norme sul lavoro subordinato. La realtà è che a essere arcaico è proprio il concetto stesso di antiteticità tra lavoro subordinato – ossia il dipendente che mette a disposizione le sue energie lavorative per un determinato tempo – e lavoro autonomo – il collaboratore che è libero di organizzare il lavoro come vuole, ma risponde dei risultati.

Questa contrapposizione risale agli articoli 2094 e 2222 del 1942 del Codice civile ed è superata nei fatti già da anni. Noi giuslavoristi siamo obbligati a fare “salti mortali” per cercare di adattare questi paradigmi al lavoro di oggi. Ne è un esempio lo smart working, che di fatto impone che le prestazioni siano misurate per obiettivi e controllate tecnologicamente da remoto, qualcosa che il nostro ordinamento giuridico ancora non prevede o comunque ostacola fortemente.

Per questo dobbiamo pensare a costruire un paradigma del lavoro nuovo, è l’infrastruttura giuridica che deve diventare davvero flessibile, per potersi adattare a modalità di svolgimento delle prestazioni lavorative che con l’impatto dell’IA saranno necessariamente molto diverse.

Quali sono i rischi per i lavoratori?

I rischi per i lavoratori sono potenzialmente enormi ed è proprio per questo che il processo va governato. È chiaro che il primo rischio sia la sostituzione del lavoro professionalmente qualificato, ma il tema è complesso.

Da un lato, si dovrebbe prendere in considerazione la flessibilizzazione estrema di cui ho parlato e, dall’altro, c’è la necessità di garantire e tutelare le fasce più deboli. Oggi abbiamo già una situazione di evidente scollamento tra chi usufruisce in pieno di tutele, come i dipendenti di grandi aziende con contratto a tempo indeterminato ante-2015, e chi ne avrebbe invece più bisogno, come i collaboratori occasionali che tecnicamente sono lavoratori autonomi e di tutele – paradossalmente – ne hanno pochissime.

Questa discrasia andrebbe corretta così come bisognerà pensare anche alla modulabilità delle tutele, adattando l’ordinamento giuridico a una situazione socio-economica nuova e infinitamente più sfaccettata.

La storia del nostro diritto del lavoro è ricca di spunti in questo senso, esistono capisaldi in materia che già negli anni 70 e 80 parlavano di subordinazione come concetto socio-economico prima ancora che giuridico. Infine, nel mondo del lavoro che verrà, sarà sempre più decisiva la capacità dell’Italia di attrarre gli investitori stranieri e di parlare un linguaggio facilmente compatibile con le loro logiche di investimento. La flessibilità legata al tema del licenziamento, in un mercato del lavoro che funziona bene, diventa un tema di indemnification adeguata. Dobbiamo finalmente liberarci degli strumenti che rendono incerto il costo del disinvestimento, non per far risparmiare le aziende a danno dei lavoratori (chi investe in Europa continentale sa bene che licenziare gli costerà caro e lo accetta), ma nell’ottica di poter quantificare in anticipo e con certezza, in caso di licenziamento, il costo che l’azienda dovrà affrontare nel worst-case scenario: l’incertezza è il nostro vero gap di competitività rispetto ad altri paesi simili al nostro, e non possiamo più permettercela, a maggior ragione ove si consideri che, nei fatti, la reintegra già oggi non viene quasi mai applicata.

La profilazione dell’interessato: inquadramento e criticità, seminario online dell’Ordine degli Avvocati di Roma con Andrea Musti

Il 20 giugno 2023, dalle 14 alle 16, l’avvocato Andrea Musti, senior associate di Ichino Brugnatelli e Associati a Roma, partecipa in qualità di relatore, al convegno in diretta streaming dal titolo: «La profilazione dell’interessato: inquadramento e criticità» in tema di rapporti tra profilazione e lavoro.

L’avvocato Andrea Musti, in quanto componente Commissione Dati  personali, sicurezza e Diritto digitale in seno all’Ordine degli Avvocati di Roma, interviene su: «Profilazione e trattamento dei dati dei lavoratori. La nota dell’INL del 14 aprile 2023 in tema di videosorveglianza».

Il programma dell’evento

Il programma completo è disponibile sul sito dell’Ordine degli Avvocati di Roma e prevede:

  • Saluti dell’avvocato Paolo Nesta
    Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Roma;
  • Introduzione dell’avvocata Cristina Tamburro
     consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Roma, Responsabile della Commissione «Dati personali, sicurezza e diritto digitale»;
  • Moderazione dell’avvocato Eugenio Cipolla
    Componente della Commissione «Dati personali, sicurezza e diritto digitale».

Relazioni

  • Profilazione: criticità
    Ingegner Giuseppe D’Acquisto, Funzionario direttiva Autorità Garante per la protezione dei dati personali;
  • Profilazione e trattamento dei dati dei lavoratori. La nota dell’INL del 14 aprile 2023 in tema di videosorveglianza
    Avvocato Andrea Musti, in quanto componente Commissione Dati  personali, sicurezza e Diritto digitale dell’Ordine degli Avvocati di Roma;
  • Profilazione e marketing sul web
    Avvocato Mario Valentini,
  • omponente Commissione Dati  personali, sicurezza e Diritto digitale dell’Ordine degli Avvocati di Roma;
  • La profilazione dei soggetti vulnerabili
    Avvocata Rosa De Caria,
  • omponente Commissione Dati  personali, sicurezza e Diritto digitale dell’Ordine degli Avvocati di Roma;
  • Profilazione e rischi correlati
    Avvocata Elena Iembo,
  • omponente Commissione Dati  personali, sicurezza e Diritto digitale dell’Ordine degli Avvocati di Roma;
  • Conclusioni
    Avvocata Carla Canale, Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Roma, Responsabile della Commissione Dati  personali, sicurezza e Diritto digitale dell’Ordine degli Avvocati di Roma.

La registrazione del convegno online è ora disponibile in versione video.

Agli iscritti all’Ordine degli avvocati di Roma, collegati tramite la piattaforma YouTube sono riconosciuti 3 crediti formativi secondo il regolamento per la Formazione a Distanza.

 

Intelligenza artificiale, una sfida per il lavoro? L’analisi di Pietro Ichino tra presente e futuro

Pietro Ichino sulla Gazzetta di Parma, l’Adige e Alto Adige del 18 giugno ritorna sull’argomento della sfida che l’intelligenza artificiale presenta nei confronti del lavoro umano. “Dalla rivoluzione industriale in poi, nonostante che il progresso tecnico continuo si sia inghiottito via via molte generazioni di mestieri, in tutto il mondo la forza-lavoro occupata ha fatto registrare una netta cresciuta. Per limitarci al dato italiano, nell’ultimo quarantennio – nel quale, pure, il ritmo dell’evoluzione tecnologica è stato molto più sostenuto che nei due secoli precedenti – la forza-lavoro è aumentata dai 19 milioni del 1977 ai 23 di oggi.

Accadrà così anche con il diffondersi delle applicazioni dell’intelligenza artificiale: esse faranno sparire diversi mestieri, anche ad alta qualificazione; ma quella perdita sarà più che compensata dall’aumento delle possibilità del lavoro umano – che sempre più potrà essere svolto a distanza – in campi sconfinati“. “Il problema è – aggiunge però Ichino – che nessuno ci garantisce che il lavoro nuovo si dislocherà negli stessi luoghi dove è sparito il vecchio: dove esso si dislocherà dipende dalla capacità di ciascun Paese e di ciascuna zona di  attrezzarsi con i servizi necessari di orientamento scolastico e professionale, nonché di formazione professionale specificamente mirata a ciò che il tessuto produttivo chiede”.

Pietro Ichino ha trattato questo tema in più occasioni e per diverse audience negli ultimi cinque anni. In particolare, ne ha parlato agli allievi delle classi seconde e terze della Scuola Media Goffredo Mameli di Milano l’8 febbraio 2022, nella lezione su  Che cosa ci attende nel mercato del lavoro del prossimo futuro, e ancor prima nella giornata di studio giornata di studio promossa presso l’Università di Bergamo dalla Fondazione Zaninoni l’8 novembre 2018.

Tutto il materiale in argomento è disponibile sul sito www.pietroichino.it , in particolare  la presentazione  utilizzata per  il seminario all’Università di Bergamo e la videoregistrazione realizzata e messa in onda da Radio Radicale.

 

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Decreto Lavoro e controlli automatizzati: nuovi obblighi del datore di lavoro

Il Decreto Lavoro è intervenuto sulla disciplina dei sistemi decisionali o di monitoraggio automatizzati, chiarendo in particolare che l’obbligo di informativa deve ritenersi esteso ai soli sistemi integralmente automatizzati.
La disciplina lavoristica sembra essersi così allineata alle indicazioni del GDPR.

Il salary partner Matteo Motroni, dello studio Ichino Brugnatelli e Associati lo commenta per Quotidiano Più di Giuffrè 

Dal Decreto Trasparenza al Decreto Lavoro.  Il DL 48/2023 ha inciso anche sulla disciplina degli obblighi informativi gravanti sui datori di lavoro. In particolare ha indicato  gli ambiti interessati da sistemi automatizzati che fanno sorgere l’obbligo di informativa gravante sul datore di lavoro. Ad esempio, laddove i sistemi decisionali automatizzati o di monitoraggio impattino sull’assunzione del personale; sulla gestione e cessazione del rapporto; sull’assegnazione di compiti e mansioni o sul conferimento di specifici incarichi lavorativi; sulla valutazione della performance o sull’adempimento delle obbligazioni contrattuali.

Il testo integrale dell’articolo è disponibile nella sezione lavoro di Quotidiano Più, la soluzione online offerta da Giuffrè Francis Lefebvre che mette a disposizione di operatori, aziende e professionisti notizie, video e podcast su fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti e mondo digitale.

Le mansioni del sostituto nel contratto a termine di sostituzione per maternità

La sentenza 13 giugno 2023 del Tribunale di Novara si è pronunciata sull’inquadramento delle mansioni del sostituto in un contratto a termine per sostituzione per maternità.

L’avvocato Alessandro Marchese, associate di Ichino Brugnatelli e associati l’ha commentata per Quotidiano Più di Giuffrè.

La vicenda oggetto del giudizio deciso dal Tribunale di Novara

Un lavoratore assunto a tempo determinato, successivamente alla cessazione del rapporto per intervenuta scadenza, ha convenuto in giudizio l’azienda sostenendo che la sua assunzione fosse avvenuta per la sostituzione di una lavoratrice assente per maternità e che per tale ragione egli avrebbe avuto diritto al riconoscimento del medesimo inquadramento contrattuale applicato alla lavoratrice sostituita perché avrebbe svolto identiche mansioni, con conseguente diritto alle relative differenze retributive. Parimenti, il lavoratore rivendicava anche di aver maturato differenze retributive in virtù dello svolgimento di lavoro straordinario.

Alessandro Marchese ripercorre gli argomenti portati da entrambe le parti, che offrono interessanti spunti di approfondimento, e commenta l’orientamento giurisprudenziale espresso dalla sentenza.

Il testo integrale dell’articolo è disponibile nella sezione lavoro di Quotidiano Più, la soluzione online offerta da Giuffrè Francis Lefebvre che mette a disposizione di operatori, aziende e professionisti notizie, video e podcast su fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti e mondo digitale.

Profilazione e Diritto Digitale, l’avv. Andrea Musti parla all’evento formativo dell’OdA di Roma

“La profilazione dell’interessato: inquadramento e criticità” è il titolo del convegno organizzato dall’Ordine Avvocati di Roma per il 20 giugno. L’avv. Andrea Musti, membro della Commissione ‘Dati  personali, sicurezza e Diritto digitale’, parla di  profilazione e trattamento dei dati dei lavoratori alla luce della Nota INL del 14/4/2023. Il focus del suo intervento è sulle geolocalizzazioni e la videosorveglianza.

I contenuti della Nota INL

L’Ispettorato Nazionale del Lavoro sottolinea come vi sia stato negli ultimi anni “un aumento sensibile delle istanze di autorizzazione riferite a sistemi di geo localizzazione (GPS) da installarsi sugli autoveicoli o su diversi dispositivi (ad es., sistemi palmari, cellulari, computer, ecc.).” Puntualizza pertanto che “Se, da un lato, a tali sistemi dev’essere riconosciuta indubbia rilevanza ai fini della sicurezza del lavoro, della tutela del patrimonio aziendale e della più efficiente organizzazione dell’attività produttiva, dall’altro lato è necessario verificare che le suddette finalità trovino adeguato contemperamento nella tutela dei diritti e delle libertà dei lavoratori, anche alla luce della normativa in materia di trattamento dei dati personali, in merito alla quale devono richiamarsi i seguenti orientamenti.”
Per quanto riguarda l’utilizzo di sistemi di videosorveglianza, l’Ispettorato ribadisce che “L’art. 4 dello Statuto e la procedura di garanzia ivi prevista, peraltro penalmente sanzionata, trova necessaria applicazione in presenza di lavoratori anche nel caso di specifiche disposizioni normative che favoriscano o impongano l’utilizzo di sistemi di videosorveglianza.” Pertanto
“le garanzie sancite dall’art. 4 della legge n. 300/1970 (procedura concertativa o autorizzatoria) restano applicabili anche alle fattispecie in cui è prevista l’erogazione di finanziamenti “per l’installazione di sistemi di videosorveglianza a circuito chiuso presso le relative strutture scolastiche ovvero socio sanitarie e socio assistenziali per anziani e persone con disabilità, a carattere residenziale, semiresidenziale o diurno, nonché per l’acquisto delle apparecchiature finalizzate alla conservazione delle immagini per un periodo temporale adeguato”, ad esempio ai sensi della legge n. 55 del 14 giugno 2019, di conversione con modificazioni del DL 18 aprile 2019, n. 32, c.d. “sblocca cantieri”, recante disposizioni urgenti per il rilancio del settore dei contratti pubblici.

La locandina con il programma dell’evento è disponibile qui.

Franco Tofacchi relatore per Confindustria sul Whistleblowing

L’avvocato Franco Tofacchi, senior partner di Ichino Brugnatelli e associati partecipa come relatore al convegno online organizzato da Confindustria Novara Vercelli Valsesia per il 12 giugno 2023 dalle 14,30.

L’avvocato Tofacchi, esperto di diritto del lavoro interviene con una relazione che analizza l’impatto sugli aspetti giuslavoristici della nuova disciplina del whistleblowing.

Il programma del convegno sul Whistleblowing

 La partecipazione all’evento è possibile solo in diretta streaming e prevede la seguente agenda: 

  • 14,30 Apertura dei lavori – a cura di CNVV
  • 14,45  Il nuovo decreto: che cosa cambia per le imprese
    dr.ssa Alessia Bausano, area Affari Legislativi e Diritto d’Impresa Confindustria
  • 15,15 L’impatto sugli aspetti giuslavoristici
    avv. Franco Tofacchi, senior partner Studio Ichino Brugnatelli e Associati
  • 15,45 Nuovo whistleblowing: impatto sui Modelli organizzativi 231 e sull’Organismo di Vigilanza
    avv. Umberto Caldarera, membro Consiglio Direttivo AODV231
  • 16,30 Q&A

Per partecipare è necessario accreditarsi presso l’organizzazione, inviando una mail a esg@cnvv.it.

Clicca qui per scaricare la locandina in formato .pdf

Con la parola Whistleblowing si definisce l’evenienza che un lavoratore dipendente di una impresa inoltri la segnalazione  che esista il sospetto che sul luogo di lavoro si stiano verificando situazioni illegittime o pericolose come la commissione di reati o illeciti civili, di frodi o corruzioni o di situazioni di pericolo.

La disciplina è fornita dalla Direttiva Europea n. 2019/1937 recepita nel nostro Paese con il decreto legislativo di attuazione n. 24/2023, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 63 del 15 marzo 2023, vigente dal 30 marzo 2023. 

Il decreto contiene importanti novità normative che avranno effetto dal successivo 15 luglio. L’elemento più innovativo è la previsione di tutele più ampie e specifiche per i lavoratori whistleblowers che segnalano violazioni considerate idonee a minacciare il «pubblico interesse» delle quali vengano a conoscenza nell’ambiente di lavoro, pubblico o privato, come atti di corruzione o violazioni di norme che sono poste a tutela della collettività. 

Il decreto inoltre rinforza le tutele per il lavoratore e consente di inviare le segnalazioni delle violazioni di cui è venuto a conoscenza nell’ambiente di lavoro anche in forma anonima.

Evangelista Basile fa il punto su Decreto Lavoro, Negoziazione assistita e nuovo disegno di legge

L’Ordine di Consulenti del Lavoro di Livorno organizza per il 26 maggio un evento formativo in tema di Decreto Lavoro, Negoziazione assistita e nuovo disegno di legge. Relatore è il senior partner Evangelista Basile, che riassume i contenuti delle recenti riforme in materia giuslavoristica e le annunciate proposte di semplificazione normativa.

Le principali Misure previste dal Decreto Lavoro

Il decreto-legge 48/2023 (Misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro) comprende misure direttamente afferenti alla disabilità, pur trattando anche altri temi:

  • L’Assegno di inclusione: è la misura di contrasto alla povertà e per l’inclusione sociale che sostituisce il Reddito di cittadinanza (RdC). La platea, rispetto al RdC, è molto più ristretta.
  • Incentivi per le assunzioni: sono previsti a favore di chi assume persone titolari di Assegno di inclusione. Si tratta di un esonero per un anno dai contributi previdenziali a carico dell’azienda, diversificato a seconda del tipo di contratto. È inoltre previsto un contributo, che appare piuttosto limitato nel tempo e nella misura, per gli enti che svolgano contemporaneamente mediazione e accompagnamento di lavoratori con disabilità, solo se titolari di Assegno di inclusione.
  • Terzo settore e assunzioni di persone con disabilità: il decreto istituisce un Fondo volto a garantire un contributo per ciascuna persona con disabilità di età compresa fra i 18 e i 35 anni assunta da organizzazioni di Terzo settore tra agosto 2022 e dicembre 2023. Non è precisato a quanto ammonti il contributo e le modalità di accesso. I criteri verranno definiti entro marzo 2024.
  • Fondo per le attività socio-educative a favore dei minori: il decreto istituisce anche un altro Fondo, dotandolo di 60 milioni di euro, destinato a sostenere i Comuni per iniziative socio-educative rivolte ai minori. Anche in questo caso seguirà un decreto di riparto. Nel testo nessun vincolo per le pari opportunità dei minori con disabilità.

Obiettivi di semplificazione delle recenti riforme

Le recenti riforme intendono raggiungere una pluralità di obiettivi di semplificazione, speditezza e razionalizzazione del processo civile nel pieno rispetto della garanzia del contraddittorio. Al fine di perseguire questi obiettivi, il legislatore ha inteso strutturare la riforma del processo attorno a 3 pilastri di riferimento:

  • la riorganizzazione del rapporto tra la giurisdizione ordinaria e la giustizia alternativa;
  • la semplificazione del processo ordinario di cognizione, in tutti i gradi nei quali questo è articolato, come anche dei riti speciali, che caratterizzano il sistema processuale civile italiano;
  • l’introduzione degli strumenti, anche informatici, a tutela di una maggior speditezza e sburocratizzazione del processo.

Gli argomenti trattati all’evento, punto per punto

Il Decreto Lavoro n. 48 del 2023 e l’assegno di inclusione sociale
Le novità sui contratti a termine: un istituto che non “trova pace”
o Il ruolo della contrattazione collettiva nei contratti di lavoro
temporaneo
o L’intervento “interinale” del cd causalone: criticità e rischi di
incremento del contenzioso
La semplificazione degli obblighi informativi dei lavoratori e ritocchi al
Decreto Trasparenza
o Su quali materie è possibile il rinvio alla contrattazione collettiva
o Sistemi decisionali e di monitoraggio automatizzati: cosa cambia. Il
difficile coordinamento con i segreti aziendali
La negoziazione assistita in materia di lavoro e le ulteriori novità in materia
di processo del lavoro introdotte dalla Riforma Cartabria
L’annunciato Disegno di legge in tema di semplificazione normativa: brevi
cenni sulle proposte di riforma

La locandina dell’evento è disponibile qui

Bilancio ESG, le risposte dell’avv. Guglielmo Burragato per Il Sole 24 Ore

Nella pagina dedicata agli studi legali, Il Sole 24 Ore di lunedì 22 maggio intervista avvocati che prestano consulenza alle aziende su tematiche di grande attualità. Al nostro senior partner Guglielmo Burragato, la giornalista Serena Uccello chiede quale impatto avrà la certificazione della parità di genere sulla gestione delle risorse umane. L’attestato ed ovviamente il percorso per ottenerlo sono previsti dalla legge 162/2021 .

Il “bilancio ESG” o “di sostenibilità”

Come sottolinea Serena Uccello, “la novità più importante arriva dal futuro, ovvero quando si amplierà la platea delle aziende che dovranno redigere il bilancio di sostenibilità: dal 1° gennaio 2026 l’obbligatorietà riguarderà tutte le aziende con più di 250 dipendenti, un fatturato superiore a 50 milioni di euro e un bilancio annuo pari almeno a 43 milioni”.

La Commissione europea ha dato una definizione del bilancio ESG sin dal 2001:“L’integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche delle imprese nelle loro operazioni commerciali e nei loro rapporti con le parti interessate”.

In altre parole il bilancio di ESG è una rendicontazione, in genere annuale, sulle scelte, le attività ed i risultati raggiunti da un’impresa in tema di sostenibilità. Ciò serve a spiegare alcune scelte strategiche, dimostrare il proprio impegno verso l’ambiente e far sì che l’opinione pubblica e possibili investitori conoscano il modo di organizzare l’attività produttiva dell’azienda.

Le informazioni al suo interno riguardano come sono state utilizzate le risorse naturali, l’impatto ambientale dell’attività svolta, come viene distribuita la ricchezza prodotta e informazioni importanti su occupazione, diritti dei lavoratori e parità di genere.

Gli aspetti giuslavoristici

L’avv. Guglielmo Burragato sottolinea che «l’aspetto della governance e quello sociale,  di cui la
tutela della parità di genere e della diversity sono componenti importanti», rientrano nell’area del diritto del lavoro. Dalle norme contro il lavoro nero o sottopagato agli interventi sulla sicurezza che diventano
materia del bilancio di sostenibilità «ci potranno essere spazi concreti».

La necessità della formazione

Sarà di competenza delle aziende anche il controllo realtivo al rischio che i propri fornitori non osservino le buone pratiche in materia di sostenibilità nei processi produttivi e di misurazione dell’impatto che questi hanno a livello ambientale, sociale e di governance. Questo richiederà un investimento in termini di formazione: «Le prospettive – prosegue Burragato – sono importanti. Ma devo dire che i più
giovani dimostrano notevole sensibilità su questi temi»

La pagina del quotidiano con l’intero servizio è disponibile qui.

[Foto di Gerd Altmann da Pixabay]

Decreto e DDL Lavoro: Massimo Pallini e Andrea Musti relatori per l’Ordine degli Avvocati
di Roma

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il 1° maggio 2023 un disegno di legge in materia di contratti di lavoro. Quindi la Gazzetta Ufficiale ha pubblicato il Decreto Legge n.48/2023, in data 4 maggio, contenente « Misure urgenti per l’inclusione sociale e l’accesso al mondo del lavoro».

I provvedimenti intervengono sulle condizioni di accertamento e risoluzione dei casi di evasione o irregolarità contributiva. Interessate sono le diverse forme contrattuali di lavoro subordinato e parasubordinato. Inoltre, grazie alla previsione di stanziamenti finanziari, sono previste misure di contrasto della povertà. Non di minore importanza sono gli interventi stabiliti in materia di sicurezza e tutela contro gli infortuni.

Il Convegno in diretta streaming dell’Ordine degli Avvocati di Roma

Su queste novità si impone una riflessione complessiva. Al confronto sui diversi profili giuslavoristici e civilistici, ma anche previdenziali ed eventualmente giudiziari che vengono sollevati dalle norme introdotte dal Decreto e dal Disegno di legge, è dedicato un convegno online organizzato dall’Ordine degli Avvocati di Roma che sarà erogato tramite il canale Youtube.

Il prof. avv. Massimo Pallini, professore ordinario di Diritto del Lavoro all’Università degli Studi di Milano e Partner dello studio Ichino Brugnatelli e associati, interviene come primo relatore sul tema: «Innovazioni alla disciplina del contratto di lavoro in somministrazione».

Con lui, anche l’avvocato Andrea Musti, Senior Associate presso la sede romana di Ichino Brugnatelli e associati e Componente della Commissione Lavoro dell’Ordine degli Avvocati di Roma, partecipa con un intervento su: «Innovazioni alla disciplina del contratto a termine».

 

Programma dell’evento sul Decreto e DDL Lavoro

Gli altri relatori invitati a intervenire dopo i saluti dell’avvocato Paolo Nesta, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Roma e con la moderazione della Consigliera avvocata Cristina Tamburro, responsabile della Commissione Lavoro, sono quelli di:

  • avv. Rocchina Staiano: «Patto di prova, le novità»
  • Italo Meoli, socio AIGI: «Decreto Trasparenza: semplificazione degli obblighi informativi»
  • Gennaro Maria Amoruso, DPO di aziende pubbliche: «Condivisione dei dati tra le Pubbliche Amministrazioni»
  • Federico Avanzi, consulente del lavoro e componente del Centro Studi ANCL: «Dimissioni dal rapporto di alvoro subordinato: torna la cessazione per fatti concludenti del lavoratore?»

 

Clicca qui per scaricare il programma in formato .pdf.

 

A questo link, maggiori informazioni sulla iscrizione e i crediti formativi forniti dall’Ordine degli Avvocati di Roma

Riforma Cartabia e cause di esclusione di punibilità, l’avv. Laura Panciroli fa il punto su A&S

Dall’inizio del 2023 l’avvocato Laura Panciroli scrive per la Banca Dati Ambiente e Sicurezza di A&S.

È online il suo approfondimento in tema di sicurezza sul lavoro, che sulla versione cartacea è disponibile dal mese di Giugno 2023.

 

La particolare tenuità del reato in tema di sicurezza

Una recente pronuncia della suprema Corte di Cassazione (III sezione penale, n. 663 del 4 aprile 2023) ha offerto un’ occasione di lettura aggiornata della causa di esclusione della punibilità prevista nei casi di violazioni di particolare tenuità.

La riforma Cartabia ha escluso la punibilità per questi particolari eventi, in particolare per chi rimedia alla violazione dopo aver subito la contestazione. L’approfondimento fornito per la rivista online dall’avvocato Laura Panciroli copre tutti i seguenti aspetti:

  • il nuovo articolo 131;
  • la retroattività dell’applicazione;
  • le condotte riparative delle violazioni;
  • la valutazione per l’esclusione della punibilità;
  • l’oblazione.

Clicca qui per accedere alla versione online dell’articolo completo (per abbonati)

Contenuti e obiettivi di www.ambientesicurezzaweb.it

La Banca Dati Ambiente & Sicurezza si rivolge a professionisti, tecnici e consulenti che operano nel settore dell’ambiente, della sicurezza, della certificazione e dell’efficienza energetica all’interno delle aziende e delle pubbliche amministrazioni.

La rivista offre novità legislative e giurisprudenziali commentate da esperti e numerosi approfondimenti, nella forma della guida tematica, oltre ad organizzare seminari e webinar formativi che si concentrano su un tema di interesse per volta e sono rivolti ai diversi destinatari.

Laura Panciroli, partner di Ichino Brugnatelli e associati è infatti esperta di diritto penale del lavoro che tratta sia in ambito pubblico che privato. Per i clienti si occupa, sia in sede giudiziaria che stragiudiziale di di reati contestati o subiti da imprenditori, dirigenti, professionisti e lavoratori, di infortuni sul lavoro, di casi di colpa medica, di reati fiscali, di reati informatici, di reati societari, di reati contro la pubblica amministrazione e contro il patrimonio in generale, di responsabilità amministrativa degli enti. Sul tema della sicurezza sul posto di lavoro ha partecipato al progetto dei medici dentisti “dentista sentinella”.

SSM, l’avv. Margherita Covi interviene sugli strumenti di tutela contro le condotte discriminatorie

All’evento formativo organizzato della Scuola Superiore della Magistratura, l’avv. Margherita Covi affronta il tema delle condotte discriminatorie evidenziando, nelle azioni in giudizio, l’importanza della scelta del rito.

Il corso si tiene a Milano il 15 maggio nell’Aula Magna Emilio Alessandrini – Guido Galli presso il Palazzo di Giustizia. Organizzato dalla struttura territoriale di Formazione Decentrata del Distretto di Milano della Scuola Superiore della Magistratura in collaborazione con AGI, Avvocati Giuslavoristi Italiani, e CSDN, Centro Studi Domenico Napoletano, si rivolge principalmente ai Magistrati ordinari e in tirocinio, nonché ai Giudici Onorari e Ausiliari.

Margherita Covi all'evento formativo organizzato dalla Scuola superiore della Magistratura,

Obiettivi e contenuti dell’evento

Il diritto antidiscriminatorio è parte fondamentale della disciplina dei rapporti di lavoro, materia rispetto alla quale sono sempre più frequenti gli interventi del Legislatore, anche sulla scorta degli stimoli e degli obblighi sovranazionali, così come costante è l’opera di interpretazione evolutiva della giurisprudenza.

A dispetto del continuo sviluppo normativo e giurisprudenziale, tuttavia, la materia presenta ancora molteplici criticità, tanto a livello sostanziale quanto a livello processuale.

Sotto il primo profilo, la tutela antidiscriminatoria paga spesso pegno a un’erronea sovrapposizione di piani tra nozioni accomunate da analoga forma di tutela, ma affatto diverse quali, per esempio, discriminazione e ritorsione; talvolta, è lo stesso Legislatore a introdurre previsioni e meccanismi di tutela forieri di incertezze definitorie e applicative (in proposito, meritano senz’altro approfondimento i recenti interventi di cui ai Decreti Legislativi 104/2022 e 105/2022).

Avuto riguardo all’aspetto processuale, la materia antidiscriminatoria conosce – ancor oggi – una significativa differenziazione delle forme di tutela diversamente declinabili, tanto sotto il profilo della legittimazione attiva, quanto sotto il profilo del procedimento esperibile in funzione del petitum sotteso; d’altronde, nella recente riforma del processo civile si è ritenuto necessario intervenire con la previsione di cui all’art. 441-quater c.p.c. cui è sotteso il principio “electa una via altera non data”.

L’incontro si propone di stimolare un confronto sullo stato dell’arte normativo e giurisprudenziale, con l’auspicio di favorire percorsi logico-giuridici e argomentativi utili all’individuazione delle fattispecie e, conseguentemente, delle tutele esperibili.

Il programma e altre informazioni sull’evento sono disponibili qui.

La presentazione dell’intervento dell’avv. Margherita Covi è disponibile qui.

L’avv. Alessandro Marchese sui concetti di giusta causa e proporzionalità nel licenziamento disciplinare

Per Quotidiano Più, il nostro giuslavorista commenta la sentenza n. 10124 del 17 aprile 2023, nella quale la Corte di Cassazione ha ricostruito ed approfondito le nozioni di giusta causa e proporzionalità alla luce del loro carattere di “clausole generali”.  Nell’ambito di un licenziamento per giusta causa, la Corte ha evidenziato che, al fine di una corretta interpretazione, i concetti di giusta causa e proporzionalità devono essere concretizzati.

Le parti del procedimento erano un istituto bancario ed un suo dipendente, licenziato a seguito di un procedimento disciplinare per non avere osservato il Codice di Comportamento interno adottato dalla Banca.  Aveva fatto accesso arbitrariamente e senza giustificazione ad alcuni rapporti bancari intestati ai clienti tramite il sistema informatico della Banca, violando altresì alcune disposizioni normative in tema di privacy. Inoltre erano riconducibili al dipendente attività di contabilizzazione di operazioni riferibili ai suoi figli. Queste condotte avevano reso possibili altre azioni delittuose di natura truffaldina, commesse però da terzi.

Nel procedimento di primo grado, il lavoratore aveva impugnato il licenziamento, chiedendo al Giudice (Tribunale di Benevento, sezione lavoro) che, accertatane la illegittimità, condannasse la Banca alla reintegra del dipendente nel posto di lavoro, oltre al risarcimento del danno. Il tribunale aveva comunque dichiarato risolto il rapporto di lavoro, ma contro la sentenza entrambe le parti avevano presentato ricorso alla Corte d’Appello.

Prendendo spunto da tale vicenda, la Corte di Cassazione ha puntualizzato che “I concetti di giusta causa di licenziamento e di proporzionalità della sanzione disciplinare costituiscono clausole generali, vale a dire disposizioni di limitato contenuto, che richiedono di essere concretizzate dall’interprete tramite la valorizzazione sia di fattori esterni relativi alla coscienza generale, sia di principi tacitamente richiamati dalla norma“.

Riguardo alla proporzionalità, la Suprema Corte ha chiarito che “l’accertamento dei fatti ed il successivo giudizio in ordine alla gravità e proporzione della sanzione espulsiva adottata sono demandati all’apprezzamento del giudice di merito, che anche qualora riscontri l’astratta corrispondenza dell’infrazione contestata alla fattispecie tipizzata contrattualmente – è tenuto a valutare la legittimità e congruità della sanzione inflitta, tenendo conto di ogni aspetto concreto della vicenda, con giudizio che, se sorretto da adeguata e logica motivazione, è incensurabile in sede di legittimità (cfr. Cass. n. 26010 del 2018).”

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Cooperative di lavoro: l’avv. Matteo Motroni chiarisce i dubbi sui regolamenti interni

Su Quotidiano Più edito da Giuffré, il Salary Partner Matteo Motroni commenta gli articoli della legge n. 142/2001 che prevedono innanzi tutto una distinzione fra parte obbligatoria e facoltativa dei regolamenti interni delle cooperative di lavoro.

L’obiettivo dell’articolo, pubblicato il 26 aprile,  è quello di chiarire se e in che misura i regolamenti interni possano derogare alla disciplina del rapporto di lavoro dei soci. Infatti il trattamento economico minimo previsto dai CCNL di categoria non può essere modificato in pejus, e non sempre è facile delimitare il confine dell’inderogabilità.

Della giurisprudenza in materia, l’avv. Matteo Motroni ricorda la sentenza della Cassazione 21 febbraio 2019, n. 5189, dove la Corte fa riferimento ad altre precedenti (Cass. n. 17583 del 2014; n. 19832 del 2013) per ribadire come “In tema di società cooperative, nel regime dettato dalla legge 3 aprile 2001, n. 142, al socio lavoratore subordinato spetta la corresponsione di un trattamento economico complessivo (ossia concernente la retribuzione base e le altre voci retributive) comunque non inferiore ai minimi previsti, per prestazioni analoghe, dalla contrattazione collettiva nazionale del settore o della categoria affine, la cui applicabilità, quanto ai minimi contrattuali, non è condizionata dall’entrata in vigore del regolamento previsto dall’art. 6 della legge n. 142 del 2001, che destinato a disciplinare, essenzialmente, le modalità di svolgimento delle prestazioni lavorative da parte dei soci e ad indicare le norme, anche collettive, applicabili, non può contenere disposizioni derogatorie di minor favore rispetto alle previsioni collettive di categoria”.

Con riguardo all’art. 36 della Costituzione, alcune pronunce (Cass. 17274/2003; Cass. 26953/2016; Cass. 12520/2004) hanno ritenuto che  i compensi aggiuntivi di fonte esclusivamente contrattuale come gli scatti di anzianità e le mensilità eccedenti la tredicesima (es. la quattordicesima) non siano da ritenersi voci inderogabili; secondo altre, invece,  “…gli istituti retributivi legati all’autonomia contrattuale (come ad esempio le mensilità aggiuntive oltre la tredicesima mensilità, i compensi aggiuntivi ed integrativi dei minimi salariali), benché non possano trovare automatica applicazione, tuttavia non possono essere neppure automaticamente esclusi e il loro esame complessivo è possibile al fine della determinazione della “giusta retribuzione” ai sensi della norma costituzionale” (Cass. 19576/2013).

Nelle conclusioni, il giuslavorista suggerisce altri criteri e prospettive per individuare gli spazi di intervento dei regolamenti interni, in modo da superare con un criterio razionale le ambiguità che le fonti normative e giurisprudenziali possono aver creato.

L’articolo, riservato agli abbonati, è disponibile al link https://www.quotidianopiu.it/dettaglio/10403831/cooperative-di-lavoro-gli-spazi-di-intervento-del-regolamento-interno